Dalla SS 204 Ortana si prende, a destra, per vocabolo Cappuccini, poi si volta ancora a destra, per il cavalcavia sul raccordo Viterbo – Orte. La strada sterrata conduce verso la valle del Rio Paranza, giungendo alla Torre di Resano dopo 800 m.
Il sito dovette essere frequentato sin dall'antichità, dato che frammenti di tegole e ceramica grezza romana si sommano a resti fi ttili e cisterne medievali, insieme a residui di lavorazione litica. Attorno al XII secolo, a protezione delle vie che davano accesso al pianoro, furono edifi cate due torri, la maggiore delle quali caratterizza il sito, svettando imperiosa sulla campagna circostante: la basa quadrangolare è in peperino, con grandi conci bugnati, mentre l'alzato è composto di blocchetti di tufo.
Dell'originaria struttura restano due paramenti murari; all'interno, sulle pareti, diverse fi le di nicchie rettangolari, identifi cate come colombari. Della torre minore, a est, restano frammenti murari, coperti dalla vegetazione arbustiva.
Alcuni vani ipogei sparsi sui bordi alti del colle non presentano elementi certi di identifi cazione, ma è probabile che possa trattarsi di antiche tombe, in seguito modifi cate per ricovero di animali o luoghi di sosta attrezzati. Le due torri e alcune sporadiche strutture presenti sul pianoro lasciano trasparire l'ipotesi che la Torre di Resano sia stata compresa tra i nuclei di sorveglianza sulle vie limitrofe, in particolare la via Amerina, che incrociava ad est le vie discendenti dal pianoro.