Lungo la strada da Corchiano a Gallese, deviando per un breve tratto, si raggiunge la località Ponte del Ponte, ricca di resti archeologici, alcuni dei quali confermano la frequentazione del sito sin dall'età preistorica. Come pagus falisco, dislocato sul vicino pianoro di S. Giovenale, beneficiò delle prerogative del suolo, integrate da opere di fortificazione: vallo di protezione e mura perimetrali.
Di fronte al pagus, un'interessante tomba di epoca romana, con portico rettangolare e due colonne antistanti, caratterizzate da capitello dorico e basi tuscaniche; all'interno, volta rotonda e colonna centrale. L'emergenza maggiore sono i resti di un antico acquedotto, che attraversa la valle del Rio Della Tenuta, costituito da paramento murario di blocchi regolari di tufo, arricchiti dalla levigatura dei bordi. Il controllo delle acque era garantito dalla regimazione di una vicina sorgente e dalla canalizzazione del Rio della Tenuta, opere riconducibili a precise competenze di ingegneria idraulica, con un probabile intervento romano, successivo alla colonizzazione del 241 a.C.
Di tale opera sono ancora visibili parte della diga di sbarramento ed uno dei cunicoli, testimonianze storiche del complesso sistema idrico che caratterizzava la zona, riscontrabile anche in alcuni pozzi a pianta quadrata e muniti di pedarole. Le origini falische del sito sono testimoniate da tombe a camera rupestri tra il Fosso delle Pastine ed il Rio della Tenuta, alcune delle quali connotate da particolari elementi figurativi, come le tombe “delle Maschere” e “del Capo”, databili attorno al IV sec. a.C.
Le risultanze archeologiche confermano che il sito continuò ad essere frequentato anche in periodo romano e medievale, in funzione della vicina via Amerina.